Plastic Free & Plastic Tax

Plastic Free & Plastic Tax

La plastica è decisamente in primo piano nel contesto europeo con svariate iniziative per raggiungere l’obiettivo di annullare l’inquinamento ambientale indotto dai rifiuti plastici abbandonati sulle coste e nei mari, promuovendo nuovi materiali plastici amici dell’ambiente, oltre a forme di riciclo responsabile che coinvolgano tutti, dal produttore al consumatore finale.

RiVending, circuito virtuoso di recupero e riciclo di bicchierini e palette usati nei distributori automatici di bevande, promosso da CONFIDA, COREPLA e UNIONPLAST, ha lanciato l’iniziativa di riutilizzarli per produrre ciotole per animali domestici che verranno donate all’ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali. Il progetto comporta posizionare appositi contenitori presso i distributori automatici per raccogliere bicchierini e palette utilizzati, semplificando così il processo di selezione negli impianti di riciclo, ottenendo plastica omogenea e di altissima qualità.

Non solo: utilizzando la stessa tipologia di rifiuto, Versalis, alimenta il suo impianto di Mantova che produce polistirene espandibile con contenuto riciclato. Con queste iniziative rimarcano che la plastica non è in realtà il nemico da combattere, ma è vitale promuovere comportamenti responsabili da parte di tutti.

È importante evidenziare che non basta aderire alla Direttiva UE per la riduzione delle Plastiche Monouso SUP, vietandone l’uso, come sta avvenendo in moti comuni del nostro paese, ma è necessario verificare che gli impianti di compostaggio siano realmente pronti ad accettare le nuove stoviglie compostabili. Alcuni responsabili di tali impianti hanno infatti sottolineato di non essere ancora attrezzati a ricevere e riconoscere correttamente tale tipologia di rifiuto, che viene ancora spesso scartato come non idoneo.

Per non parlare di altre conseguenze. Il quotidiano Lebensmittelzeitung tedesco ha pubblicato un articolo informando i suoi lettori che tonnellate di cetrioli provenienti dalla Spagna sono state direttamente destinate al macero una volta giunte in Germania, in quanto non sono stati avvolti nel film plastico che ne allunga la durata, permettendogli di sostenere con esigui scarti il tragitto e la distribuzione. I promotori del plastic free che in casi come questi va messa sotto accusa la pretesa del consumatore di trovare prodotti fuori stagione presso supermercati ed altri punti vendita di ortaggi freschi. In realtà evidenzia la complessa natura del problema, che non può essere risolto a colpi di divieti.

Il contesto italiano si complica ulteriormente con l’introduzione per il 2020 della nuova tassa sulla plastica. Alla sua introduzione si sono opposte le associazioni di filiera delle materie plastiche, PasticsEurope Italia, i trasformatori, Unionplast, i costruttori di macchine e di tecnologie di trasformazione, Amaplast, con Federalimentare. Hanno redatto e pubblicato un manifesto che prende posizione contro un tale tipo d’intervento.

La Packaging Valley emiliana è scesa in campo contro il provvedimento da 1000€ alla tonnellata destinata a colpire tutti gli imballaggi in plastica ad esclusione dei compostabili e il presidente della Confindustria emiliana l’ha identificata come “…frutto di un calcolo frettoloso per far quadrare la manovra di fine anno”.

Tra le voci a favore spicca il distinguo di Legambiente che evidenzia che i prodotti in plastica riciclata dovrebbero usufruire dello stesso trattamento dei compostabili, ma auspica che la plastic tax sia estesa a tutti i manufatti in plastica.

L’AIPE, Associazione Italiana Polistirene Espanso, si associa all’iniziativa delle aziende del settore ed opera attivamente per contrastare questa nuova tassa, sostenendo l’idea di fondo, a cui anche White Gold Packaging si associa, che sia più fruttifero promuovere e sostenere programmi educativi mirati oltre a continuare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie che diano origine a prodotti sempre più sostenibili.

Inoltre andrebbe evidenziato nuovamente che il polistirolo è un materiale più che sostenibile essendo fatto del 98% di aria, sicuro per l’ambiente e riciclabile al 100% un numero infinito di volte: il problema è ancora una volta la disinformazione e la mancanza di adeguate strutture di raccolta, selezione e riciclo, mancanza che non deve però tradursi nel metterlo al bando, ma in un esame serio della problematica con investimenti mirati sul fine vita del prodotto.