Polistirolo: un materiale verde

Polistirolo: un materiale verde

Il polistirolo è definibile un materiale ambientalmente preferibile lungo tutto il suo ciclo di vita. È costituito da granuli di polistirene, una resina termoplastica ottenuta da tre processi consecutivi:

• La sintesi di etilene e benzene che produce l’etilbenzene;
• L’idrogenazione dell’etilbenzene che produce lo stirene;
• La polimerizzazione dello stirene che produce il polistirene.

Nel processo di polimerizzazione si scioglie un agente espandente, generalmente il pentano, oltre ad altri additivi che aggiungono o potenziano le qualità del materiale, come i ritardanti di fiamma polimerici per l’autoestinguenza o la grafite per potenziarne la capacità isolante.

Le sue caratteristiche salienti possono così essere riassunte:

• È costituito dal 98% di aria e quindi utilizza come parte integrante una materia prima rinnovabile e pulita, a cui si aggiunge il solo 2% di pentano, ovvero di impiego di risorse fossili non rinnovabili;
• Mantiene le sue caratteristiche inalterate nel tempo, essendo inattaccabile da agenti esterni come batteri e muffe, con un’elevata resistenza agli urti;
• È duttile e leggero consentendogli così di trovare svariati impieghi nel settore dell’imballo o in qualsiasi contesto in cui si voglia proteggere ed isolare con la minor incidenza di peso e la massima resa (si pensi all’anima di un casco oppure di un seggiolino per auto);
• Non è idrosolubile e quindi non rilascia alcuna sostanza nociva nell’ambiente o per la salute umana, testimone il fatto che è uno dei materiali privilegiati per il contatto con sostanze alimentari;
• È un potente isolante, trovando impiego in tutti i contesti in cui questo si rende necessario, dall’edilizia al trasporto in temperatura controllata nel campo alimentare e farmaceutico;
• È riciclabile al 100% per numero infinito di volte e quando questo non si dovesse più poter effettuare, può essere termovalorizzato per la generazione del calore, con rese paragonabili all’olio combustibile, trovando impiego nella produzione dell’energia elettrica.

In merito al riciclo questo può avvenire con svariate metodiche.

Il polistirolo recuperato può essere macinato ed immesso in un apposito estrusore, miscelandolo con materiale vergine in percentuali diverse che dipendono dal tipo di granulato finito che si vuole ottenere, oppure si può recuperare l’agente espandente per utilizzarlo nel mercato dei solventi a base di idrocarburi leggeri.

Un’altra possibilità è ridurlo nuovamente in perle, sempre miscelandolo con una percentuale di materiale vergine in funzione della densità e della resistenza a compressione che si vuole ottenere, ricompattandolo successivamente per inserirlo nuovamente nel ciclo produttivo.

Infine, una volta macinato, può essere utilizzato per l’alleggerimento di malte e calcestruzzi in ambito edilizio.