Italia & Economia circolare

Italia & Economia circolare

Legambiente e tutto il mondo ambientalista, con alcuni esponenti della politica e con i Consorzi di filiera si sono riuniti il 6 febbraio per fare il punto sullo stadio di sviluppo dell’economia circolare nel nostro Paese.

Si è evidenziato la mancata emanazione dei decreti “End of Waste”, grazie ai quali si potrebbe mettere in campo azioni concrete che porterebbero a semplificare il riciclo di ben 55 milioni di tonnellate di rifiuti, comprendendo residui di costruzione e demolizione, carta da macero, scorie di fonderia, olii di frittura e assorbenti per l’igiene personale.

L’incontro ha messo in risalto che l’attuarsi in Italia di una economia circolare, può portare il Paese ad uscire da situazioni di emergenza nello smaltimento dei rifiuti, che sono ancora tristemente frequenti, creando motivi di investimento e nuovi posti di lavoro.

Si ha bisogno di nuovi impianti per il riciclo e il riutilizzo nell’obiettivo di rendere ciascuna regione sempre più autonoma nello smaltimento dei rifiuti prodotti. È però anche importante incrementare i controlli per scoraggiare casi di concorrenza sleale e traffici illeciti sia per quanto riguarda i rifiuti domestici sia per quelli industriali e speciali.

Gli ambientalisti hanno anche richiesto un controllo capillare per fermare la vendita di sacchetti fuorilegge, rispettare il bando dei cotton fioc non compostabili, valutare la regolarità delle fideiussioni degli impianti di gestione dei rifiuti.

Infine si è evidenziato che in Italia la percentuale di riciclo/riutilizzo si attesta al 43,9% e ci sarà molto da fare per raggiungere gli obiettivi UE pari a 50% nel 2020, 60% nel 2030 e 65% nel 2035: il direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti, stima dovranno essere costruiti ben 1000 impianti di riciclo e riuso dei rifiuti.

Fonte: Polimerica