Plastic Tax UE: investimento per il futuro?

Plastic Tax UE: investimento per il futuro?

Nel corso della riunione straordinaria del Consiglio Europeo conclusosi la scorsa settimana, è stato raggiunto un accordo sulla nuova Plastic Tax UE destinata a colpire i rifiuti da imballaggio in plastica non riciclati e la cui applicazione è prevista a partire dal 1° gennaio 2021, come parte delle nuove entrate del “sistema Europa”.

Il testo approvato cita: ”[…] sarà introdotta e applicata a decorrere dal 1º gennaio 2021 una nuova risorsa propria composta da una quota di entrate provenienti da un contributo nazionale calcolato in base al peso dei rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati, con un’aliquota di prelievo di 0,80 EUR per chilogrammo e con un meccanismo volto a evitare effetti eccessivamente regressivi sui contributi nazionali.

A fronte di questa iniziativa, un gruppo di circa quaranta associazioni europee appartenenti all’industria degli imballaggi e materiali da imballaggio ha sottoscritto una lettera aperta indirizzata alle autorità europee e nazionali, dove si chiede che gli introiti della tassa siano destinati specificatamente a sostenere la effettiva circolarità del ciclo di vita degli imballi e le infrastrutture necessarie per una corretta gestione dei rifiuti da imballaggio.

Le associazioni firmatarie di tale documento condividono infatti gli obiettivi fissati nel Green Deal europeo, tra i quali spicca l’intenzione di rendere tutti gli imballaggi riutilizzabili o riciclabili entro il 2030, ma precisano che, introdurre misure fiscali nuove o aggiuntive, non è uno strumento efficace per raggiungerlo, anzi può costituire un vero e proprio ostacolo per i paesi membri nell’attuazione di una vera e propria economia circolare, volta a migliorare i sistemi di gestione dei rifiuti a livello europeo.

Il documento sottoscritto mira quindi ad evidenziare che, per raggiungere l’obiettivo, il solo impegno di tutte le aziende coinvolte nella filiera del packaging non è sufficiente: è necessario un impegno reale da parte di tutto il Sistema, in cui le scelte in materia della Commissione europea hanno un peso determinante.

Come azienda di settore sosteniamo questa linea di pensiero in quanto siamo convinti che servano da parte di tutti gli attori coinvolti, pubblici e privati, nazionali ed europei, effettivi investimenti comuni al fine di raggiungere l’obiettivo fissato dal Green Deal entro il 2030.