
13 Set Po&Plastica
A luglio il Consorzio Italiano Castalia ha posato sul Po una diga sperimentale per raccogliere la plastica finita nelle acque del fiume, cercando così di contrastare il conseguente afflusso nelle acque marine.
Castalia opera da 30 anni per salvaguardare le acque del nostro Paese con bonifiche ambientali, interventi specifici per scongiurare situazioni di inquinamento da idrocarburi, recupero rifiuti tossici e nocivi dal fondo marino, tutela della flora e fauna marina, azioni mirate di sensibilizzazione ed educazione alla cura dell’ambiente, sia al suo interno, sia alla Pubblica Amministrazione ed ai Privati.
Il progetto è di particolare importanza in quanto i grandi fiumi del pianeta, come il Niger, Il Congo, il Fiume Giallo, il Nilo, il Rio delle Amazzoni e il Gange, solo per citarne alcuni, portano al mare enormi quantità di plastica, una delle fonti più cospicue di inquinamento marino.
Fermarla nelle acque del fiume è importante per tre importanti ragioni. La prima è che la plastica a contatto con l’acqua salata è contaminata dal sodio e dal cloro del sale marino e diviene irrecuperabile: non può più essere neppure incenerita in quanto svilupperebbe sostanze nocive. La seconda è che si disperde su vaste aree, rendendo di gran lunga difficoltoso il recupero e terzo, si frantuma in pezzi più piccoli, che finiscono nella catena alimentare marina. Le principali cause di questo problema sono situazioni di pressoché totale abbandono ambientale, una gestione non corretta o illecita dei rifiuti urbani.
In sole 24 ore sono stati raccolti parecchi chili di rifiuti plastici. Il meccanismo di raccolta si basa su una idea brillante che sfrutta delle salsicce gonfiabili poste alla giusta altezza per non fermare gli eventuali tronchi che scorrono sull’acqua: grazie alla loro forma a Y convogliano la plastica verso la riva per la raccolta. Inizialmente si era pensato alle reti, ma queste non fermano solo la plastica, anche i pesci del fiume. Partecipano al progetto il Consorzio Corepla, la Fondazione sviluppo Sostenibile, l’Autorità distrettuale del bacino del Po e il Sindaco di Ferrara. I rifiuti sono raccolti in cassoni che, una volta pieni, sono portati a certi idonei di smaltimento per il riciclo o il recupero energetico.
Tenere pulite le acque del Po è importante per i ferraresi: le sue acque alimentano quelle dell’acquedotto e quindi debbono assolutamente essere conservate tali. Il sistema non interferisce con l’ecosistema del fiume e può essere posizionato per lungo tempo: ancora una volta il nostro Paese si dimostra all’avanguardia in Europa in materia di riciclo e di ricerca di metodi efficaci per la salvaguardia ambientale.
Per concludere ci sembra doveroso ricordare alcuni dei progetti in cui il Consorzio Castalia è impegnato. Il progetto e-Mooring per la fruizione da parte di flussi diportistici e turistici di aree di riserve marine e adiacenti, ad esempio con la creazione e gestione di impianti di ormeggio che rispettino queste aree protette, pur favorendo l’affluenza e quindi il beneficio economico che se ne può trarre. Segue il monitoraggio delle piattaforme di estrazione con il progetto Off-Shore per individuare e prevenire eventuali anomalie, per mettere in atto prontamente adeguate azioni di prevenzione ambientale. Infine, la ricerca costante di soluzioni innovative per la bonifica di inquinamento da idrocarburi, valide anche quando le condizioni del mare non sono favorevoli.
Fonti: Consorzio Castalia – Il Sole24Ore