Riciclo EPS e XPS

Riciclo EPS e XPS

Il 7 novembre dello scorso anno il consorzio olandese PolyStyreneLoop ha lanciato un progetto europeo, sostenuto anche dall’AIPE (Associazione Italiana Polistirene Espanso), per riciclare i rifiuti di costruzione dell’EPS e del XPS utilizzati nelle costruzioni edilizie.

Il progetto prevede la costruzione in Olanda di un impianto specifico in grado di estrarre il bromo contenuto nei pannelli, a causa della presenza del ritardante di fiamma HBCD (esabromociclododecano), che è stato riconosciuto come una sostanza pericolosa già dal 2016. Una volta recuperato i pannelli EPS e XPS bonificati, potranno essere utilizzati per produrre nuovo polistirolo. L’impianto dovrebbe essere operativo alla fine del 2018.

Il processo è chiamato CreaSolv e consente di recuperare mediante dissoluzione sia il polistirolo, senza rompere la catena molecolare del polimero, sia il bromo. Questo processo non si adatta a EPS utilizzato per gli imballaggi, dove questo ritardante di fiamma non è presente. Attualmente si utilizzano nuovi ritardanti, detti polimerici, che non contengono HBCD. Il processo servirà, quindi, per riciclare pannelli isolanti recuperati da demolizioni di vecchi edifici o di riqualificazione di esistenti.

Nella prima metà del 2018 è stato poi effettuata un’analisi approfondita sul ciclo di vita di questi pannelli, per valutare l’effettiva sostenibilità ambientale del processo di riciclo PolyStyreneLoop, confrontandolo con l’usuale processo d’incenerimento. Il primo, sebbene richieda una prima fase di separazione delle impurità, quali metallo, plastica e inerti, oltre all’estrazione del ritardante di fiamma, risulta di minor impatto ambientale considerandolo sia dal punto di vista dell’effetto sul clima, sia per l’acidificazione, l’eutrofizzazione delle acque, lo smog estivo, il consumo di risorse, la tossicità umana e l’eco-tossicità.

Fonte: Polimerica