TWO x EPS

TWO x EPS

L’ultima direttiva europea, di cui abbiamo parlato nella nostra precedente news, evidenzia in modo sempre più marcato la volontà europea di costruire un futuro in cui i rifiuti plastici non siano più dispersi nell’ambiente ma interamente raccolti e riciclati.

Gli imballi in EPS rientrano in questa categoria di prodotti: spesso però tali imballi, essendo utilizzati nei contesti più disparati, vengono a contatto con fattori inquinanti, anche pericolosi, che richiedono una bonifica del materiale prima di poter essere riutilizzati come materia prima secondaria.

La tecnologia del recupero energetico da rifiuti e biomasse offre una soluzione ideale a minimo impatto ambientale, che permette di:

Ridurre drasticamente l’inquinamento
che può derivare dalla dispersione nell’ambiente di imballi in EPS;

Creare opportunità di lavoro
(l’impianto richiede la presenza di due operai di medio livello ed un responsabile – il personale può essere organizzato su tre turni per operare 24h su 24h per 365gg/anno);

Richiedere un investimento iniziale minimo,
espandibile nel tempo, a basso impatto ambientale
(l’impianto può durare più di 20 anni con una semplice manutenzione ordinaria delle parti che lo compongono).

Il sistema è chiamato TWO, acronimo di Thermal Waste Oxidation, basato sulla tecnica della termo ossidazione: il processo trasforma in gas combustibile un liquido o un solido che abbiano come strutture molecolari lunghe catene, più o meno ramificate, a base di carbonio. Nei normali processi di incenerimento dei rifiuti, la combustione si attua in presenza di molto ossigeno e questo porta alla produzione di molti ossidi, alcuni dei quali, come le diossine e i furani, sono particolarmente pericolosi.

Il sistema TWO produce invece un syngas, o gas sintetico, che si compone in massima parte di H2 (Diidrogeno), rendendo prossime allo zero gli ossidi pericolosi, prima citati, inoltre è modulare ed espandibile, completamente elettrico, autosufficiente, con basso livello di NOx (ossidi di azoto)  e di HCl (acido cloridrico).

TWO si compone di tre macro elementi: celle primarie, secondarie e produzione di energia. Nelle celle primarie, in container in acciaio spessorato ed isolato per resistere fino a 1000°C, il materiale raccolto subisce il primo trattamento per un periodo di 8-12h. L’interno viene riscaldato grazie a resistenze elettriche e il materiale contenuto è trasformato in syngas, ad esclusione del materiale inorganico che non contiene molecole di carbonio, che, sterilizzato, potrà essere recuperato e passato al mercato delle materie prime secondarie. Le ceneri prodotte, non essendo tossiche, possono trovare impiego in campo edilizio.

Il syngas passa poi alle celle secondarie, sempre su container, dove, immettendo una piccola quantità di aria in un ambiente preriscaldato elettricamente, si attiva una combustione che lo ripulisce  da tutti gli agenti pericolosi. Esce dallo stadio secondario con una temperatura prossima ai 800/1000°C e può essere indirizzato per la produzione del vapore, che alimenterà una turbina per la produzione di energia elettrica.

I dati conclusivi rendono evidente come il sistema TWO abbatta le emissioni in atmosfera in modo deciso, anche rispetto ai limiti imposti da apposita normativa di legge a tutela dell’ambiente a cui sono riferite le percentuali di decremento sotto riportate.

Polveri totali – ridotte del 90% – Acido cloridrico – ridotto del 72% – Anidride solforosa – ridotta del 70%– Ossidi di azoto – ridotti del 89,18% – Monossido di carbonio – ridotto del 71,60% – Carbonio organico totale – ridotto del 72% – Ammoniaca – ridotta del 100% – Diossine e furani – ridotti del 83% – Metalli pesanti – ridotti del 70% – Mercurio – ridotto del 60% – Acido Fluoridrico – ridotto del 75% – Cadmio – ridotto del 64%

Tratto da AIPE INFORMA n° 31/2019-download